In questo articolo capiamo in cosa consiste il device iTind per il trattamento dell’IPB. Una tecnica minimamente invasiva con risultati davvero eccellenti.

Innovazione nel Trattamento dell’IPB: Il Ruolo del Dispositivo iTind
L’iperplasia prostatica benigna (IPB) è una condizione comune che colpisce la salute degli uomini, specialmente in età avanzata. Caratterizzata da un ingrossamento non canceroso della prostata, l’IPB può causare sintomi urinari significativi che influenzano la qualità della vita. Tradizionalmente, il trattamento prevede farmaci o interventi chirurgici, ognuno con specifiche limitazioni e potenziali effetti collaterali.

Cos’è l’ipertrofia prostatica benigna: sintomi e trattamenti
Leggi l'articolo di approfondimento.
Una Rivoluzione nel Trattamento dell'IPB con iTind
L’iTind rappresenta una rivoluzione nel trattamento dell’iperplasia prostatica benigna (IPB) e nella sclerosi del collo vescicale nei pazienti giovani, offrendo un’opzione terapeutica minimamente invasiva che sta guadagnando consenso tra gli specialisti urologici. Questa tecnologia innovativa si distingue per il suo meccanismo d’azione unico e per l’approvazione significativa ottenuta dalla FDA.
Descrizione dell'iTind e il suo meccanismo d'azione
Il dispositivo iTind è inserito nella prostata in una configurazione piegata. Una volta in posizione, si espande delicatamente, e le sue strutture esercitano una forza longitudinale sulla prostata e il collo della vescica in specifici punti, promuovendo così il miglioramento dei sintomi urinari riferiti dal paziente .
Approvazione FDA e la sua importanza
L’approvazione della FDA, ottenuta il 07 aprile 2020, ha classificato iTind come dispositivo medico di Classe II, attraverso una classificazione De Novo.
Questo riconoscimento non solo conferma la sicurezza e l’efficacia dell’iTind ma apre la strada per la sua adozione più ampia come trattamento standard per l’IPB.
Evidenze Cliniche a Supporto del device iTind
L’efficacia dell’iTind, misurata attraverso miglioramenti nei sintomi urinari e nella qualità della vita, si è dimostrata clinicamente significativa su parametri come il punteggio dei sintomi prostatici internazionali (IPSS), la qualità della vita, il flusso urinario massimo (Qmax), il volume residuo post-minzionale e la salute sessuale.
Questi risultati suggeriscono che l’iTind, rappresenta una valida alternativa minimamente invasiva per il trattamento della IPB, soprattutto per la sua capacità di preservare la funzione eiaculatoria migliorando i sintomi legati all’ipertrofia prostatica.
Per approfondire gli studi clinici puoi consultare i link di seguito:
- 3-Year follow-up of temporary implantable nitinol device implantation for the treatment of benign prostatic obstruction.
- Temporary implantable nitinol device versus prostatic urethral lift for minumally invasive surgical treatment of benign prostatic hyperplasia with lower urinary tract symptoms.
- Temporary implantable nitinol device (TIND)
- Temporary implantable nitinol device for benign prostatic hyperplasia related lower urinary tract symptoms: over 48-month results
- How I Do It: Temporarily Implanted Nitinol Devide (iTind)
- The iTind Temporarily Implanted Nitinol Device for the Treatment of Lower Urinary Tract Symptoms Secondary to Benign Prostatic Hyperplasia
- Urinary and sexual function after treatment with temporary implantable nitinol device (iTind) in men with LUTS: 6‑month interim results of the MT‑06‑study
- 3-Year results following treatment with the second generation of the temporary implantable nitinol device in men with LUTS secondary to benign prostatic obstruction
Rezum: trattamento con vapore acqueo
HoLEP: enucleazione laser
Caso Clinico: Trattamento dell'IPB con iTind
Nella mia esperienza, ho avuto l’opportunità di applicare il trattamento iTind già diverse volte. Oggi però voglio parlarvi di un caso clinico particolare, tuttavia abbastanza ricorrente.
Ho applicato il device iTind recentemente su un paziente di 43 anni affetto da IPB, con una storia di prostatiti ricorrenti. Il paziente presentava sintomi quali dolore perineale, difficoltà nella minzione e importante residuo vescicale post minzionale. Dopo un’accurata diagnosi tramite ecografia dell’apparato urinario, uroflussometria e cistoscopia, abbiamo identificato una sclerosi del collo vescicale. La decisione di ricorrere al dispositivo iTind è stata determinata dalla necessità di un intervento minimamente invasivo, capace di risolvere efficacemente il problema e dalla forte volontà del paziente di mantenere la funzione eiaculatoria.




Risultati e Follow-Up
Il trattamento con iTind si è svolto in day hospital, dimostrando immediatamente la sua efficacia. A una settimana dal posizionamento, il dispositivo è stato rimosso, e già dal primo controllo a un mese di distanza, abbiamo osservato un notevole miglioramento dei sintomi urinari. La uroflussometria ha evidenziato un significativo aumento del flusso urinario, assenza di residuo vescicale post-minzionale ed eiaculazione cinservata, confermando il successo dell’intervento.
I Vantaggi dell'Uso di iTind nella Gestione dell'IPB
Il dispositivo iTind rappresenta una rivoluzione nel trattamento dell’IPB o nella sclerosi del collo vescicale nei giovani, offrendo benefici clinici e funzionali senza precedenti.
La minimizzazione degli effetti collaterali, in particolare la preservazione della funzione sessuale, si distingue come uno dei principali vantaggi.
La procedura, inoltre, permette una rapida ripresa delle attività quotidiane, migliorando significativamente la qualità di vita dei pazienti affetti da queste patologie.
FAQ – iTind
Cos’è iTind e come funziona per l’IPB?
iTind è un dispositivo temporaneo autoespandibile che rimodella delicatamente l’uretra prostatica creando tre incisioni controllate, migliorando il flusso urinario senza rimuovere tessuto.
Per quali pazienti è indicato iTind?
Per uomini con IPB e sintomi da lievi a moderati che desiderano una soluzione mininvasiva, con rapido recupero e basso impatto sulla funzione sessuale. Candidabilità da valutare con cistoscopia/ecografia.
Quanto tempo rimane in sede e quando si rimuove?
Il device resta in genere 5–7 giorni; la rimozione è ambulatoriale. I benefici sintomatici si osservano nelle settimane successive con miglioramenti progressivi.
iTind preserva l’eiaculazione e la funzione erettile?
Sì, è progettato per preservare la funzione sessuale, con bassa incidenza di disturbi eiaculatori rispetto a tecniche più invasive.
Quali sono rischi ed effetti collaterali?
Possibili sintomi irritativi transitori, lieve ematuria o fastidio vescicale. Le complicanze maggiori sono rare; la selezione del paziente riduce ulteriormente i rischi.
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Considerazioni Finali
Il successo del trattamento con iTind nel caso in questione riflette l’importanza di avvalersi delle innovazioni tecnologiche nel campo dell’urologia. La capacità di offrire ai pazienti una soluzione efficace e minimamente invasiva per l’IPB è fondamentale per migliorare non solo la salute urinaria ma anche il benessere generale. Continuerò a impegnarmi nella ricerca e nell’applicazione di soluzioni avanzate come iTind, per garantire ai miei pazienti i migliori trattamenti disponibili.
Se stai affrontando un problema di iperplasia prostatica benigna o sclerosi del collo vescicale, ti incoraggio a discutere con uno specialista le opzioni di trattamento disponibili. Solo attraverso una consulenza professionale specifica è possibile identificare la strategia più efficace per le tue esigenze individuali.
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